Accollo del debito obbligazionario incorporato in un titolo emesso: il trattamento fiscale
Con la risposta a interpello n. 170 del 20 agosto 2024 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito il trattamento fiscale ai fini dell’imposta di registro/IVA di accollo del debito obbligazionario incorporato in un titolo emesso. Laddove il rapporto sinallagmatico non sia riscontrabile, in quanto l’operazione non evidenzia in modo esplicito il carattere di una prestazione a fronte di un corrispettivo o di una controprestazione, l’operazione de quo non rientra nell’ambito di applicazione dell’IVA ma va inquadrata come un accollo liberatorio, soggetto ad imposta di registro. Trattandosi di un atto sospensivamente condizionato, al verificarsi delle condizioni previste, lo stesso deve essere registratato con il pagamento dell’imposta in misura fissa. Quando la condizione si verifica, o l’atto produce i suoi effetti prima dell’avverarsi di essa, si riscuote la differenza tra l’imposta dovuta secondo le norme vigenti al momento della formazione dell’atto e quella pagata in sede di registrazione.
