Le Finanze dei Bilanci nel Calcio Europeo: Una Comparazione tra le Cinque Principali Leghe
di Fabrizio Cafasso
Nel panorama del calcio moderno, le finanze rappresentano il motore invisibile che guida non solo la competitività sportiva, ma anche la sostenibilità a lungo termine delle società. Con la stagione 2023/24 che ha segnato un record di ricavi per il calcio europeo, pari a €38 miliardi complessivi e €20,4 miliardi generati dalle “Big Five” leghe (Premier League inglese, La Liga spagnola, Bundesliga tedesca, Serie A italiana e Ligue 1 francese), emerge un quadro di crescita robusta ma asimmetrica.
Questo articolo analizza i bilanci delle principali leghe europee, confrontando ricavi, costi, profitti e perdite, con un’attenzione particolare alle società quotate in borsa. Inoltre, esplora la correlazione tra performance finanziaria e risultati sportivi, dove vittorie e sconfitte non sono solo questioni di campo, ma leve decisive per la salute economica dei club.
I dati derivano principalmente dal Deloitte Football Money League 2025 e dall’Annual Review of Football Finance 2025, che evidenziano un aumento del 4% nei ricavi delle Big Five rispetto alla stagione precedente, trainato da diritti televisivi, sponsorizzazioni e incassi da stadio. Tuttavia, i costi operativi, in particolare i salari (pari a €13,1 miliardi aggregate), continuano a erodere i margini, portando a un profitto operativo complessivo di soli €0,6 miliardi. La pandemia da COVID-19 ha lasciato cicatrici, con molte leghe che hanno registrato cali temporanei, ma il recupero post-2022 è stato trainato da eventi come la Coppa del Mondo 2022 e l’espansione della Champions League. Per la stagione 2024/25, i trend confermano una crescita, con la Premier League che supera i €7,5 miliardi di ricavi aggregati e la Bundesliga che raggiunge €5,87 miliardi per le due divisioni principali.
Ricavi e Profitti: Un Confronto tra Leghe
Le cinque leghe europee differiscono radicalmente per dimensioni del mercato, modelli di governance e dipendenza da fonti di reddito. La Premier League domina con ricavi record, mentre le altre leghe lottano per colmare il gap, spesso penalizzate da distribuzioni televisive meno lucrative e stadi meno capienti. Di seguito, un’analisi più approfondita sui singoli club, evidenziando come i bilanci individuali riflettano le dinamiche di lega e le performance sportive.
Premier League (Inghilterra): Il Gigante Inarrestabile
- Manchester City: €838 milioni (2023/24) → circa €860 milioni (2024/25), profitto €76 milioni
- Manchester United: €771 milioni → €666,5 milioni (£), perdita £33 milioni
- Arsenal: +32% a €717 milioni, profitto €147 milioni
- Liverpool: €715 milioni, profitto €112 milioni post-titolo 2024/25
La Liga (Spagna): Talento e Debito
- Real Madrid: €1,04 miliardi, profitto €24 milioni (+56%), Bernabéu rinnovato
- Barcelona: €916 milioni (+20%), perdita pre-tax €8 milioni, debiti ~€1 miliardo
- Atlético Madrid: ricavi ~€400 milioni, plusvalenze +€22,4 milioni
Bundesliga (Germania): Stabilità e Partecipazione
- Bayern Monaco: record €978,3 milioni (+2,8%), profitto €42,5 milioni
- Borussia Dortmund: record ricavi, profitto €6,5 milioni post-finale UCL
- Eintracht Frankfurt: €389,1 milioni, rapporto personale 45,6%
Serie A (Italia): Ripresa Lenta ma Promettente
- Inter: record €567 milioni (+35%), profitto €35,4 milioni
- Juventus: €529 milioni (+34%), perdita €58 milioni
- AC Milan: €494,5 milioni (+10%), profitto €3 milioni
- Napoli: profitto €63 milioni post-Scudetto
Ligue 1 (Francia): Dipendenza da un Solo Gigante
- PSG: oltre €800 milioni, forte commerciale e matchday
- Olympique Lyonnais: perdita record €201 milioni, ricavi -24%
| Lega | Ricavi Totali (€bn, 2023/24) | Crescita (%) | Profitto/Perdita Aggregate (€m) | Media Salari/Ricavi (%) |
| Premier League | 7,15 | +7 | +150 | 64 |
| La Liga | 2,50 | +5 | -100 | 70 |
| Bundesliga | 3,72 | +11 | +50 | 59 |
| Serie A | 2,20 | +8 | -50 | 65 |
| Ligue 1 | 1,90 | +3 | -300 | 75 |
Breakdown dei Ricavi: Fonti Principali e Differenze tra Leghe
Per comprendere meglio la struttura finanziaria delle Big Five, è essenziale distinguere i ricavi per categoria principale: diritti televisivi (broadcasting), commerciali (inclusi sponsorizzazioni e merchandising), matchday (incassi da stadio, biglietti e hospitality) e altre fonti minori come plusvalenze da trasferimenti. Secondo il Deloitte Football Money League 2025, i top 20 club mondiali hanno generato €11,2 miliardi in totale nel 2023/24, con una composizione media di €244 milioni (44%) da commerciali, €213 milioni (38%) da broadcasting e €103 milioni (18%) da matchday. Questo breakdown varia significativamente tra leghe, riflettendo modelli di business diversi: la Premier League eccelle nei diritti TV globali, mentre la Bundesliga privilegia il matchday grazie a stadi affollati.
- Diritti Televisivi (Broadcasting): La fonte dominante per molte leghe, rappresentando il 38% medio dei ricavi top club. La Premier League guida con €3,1 miliardi aggregati da TV (circa il 43% dei suoi ricavi totali), grazie a accordi internazionali come quelli con NBC e Sky. In Spagna, La Liga genera €1,5 miliardi (60% dei ricavi), ma distribuiti in modo sbilanciato verso Real e Barça. La Bundesliga incassa €1,4 miliardi (38%), con enfasi su mercati domestici; Serie A €1,2 miliardi (55%), in crescita post-accordi con DAZN; Ligue 1 solo €0,8 miliardi (42%), penalizzata da crisi Mediapro.
- Commerciali (Sponsorizzazioni e Merchandising): Crescente al 44% medio, trainata da globalizzazione. Premier League: €2,8 miliardi (39%), con club come Man United che generano €300 milioni da sponsor (Adidas, Chevrolet). La Liga: €1,0 miliardi (40%), Real Madrid €450 milioni inclusi Fly Emirates. Bundesliga: €1,5 miliardi (40%), Bayern €400 milioni da Allianz e Audi. Serie A: €0,8 miliardi (36%), Juventus €200 milioni da Jeep. Ligue 1: €0,7 miliardi (37%), PSG €500 milioni da Qatar Airways e Nike, distorto dal gigante parigino.
- Matchday (Stadi e Hospitality): 18% medio, influenzato da capienza e affluenza. Bundesliga eccelle con €0,7 miliardi (19%), media 42.000 spettatori/partita. Premier: €1,0 miliardi (14%), stadi moderni come Old Trafford. La Liga: €0,5 miliardi (20%), Bernabéu rinnovato aggiunge €150 milioni extra. Serie A: €0,4 miliardi (18%), stadi vetusti limitano; Ligue 1: €0,3 miliardi (16%), PSG €100 milioni ma lega media bassa.
- Altre Fonti: Inclusi plusvalenze da calciomercato (€1-2 miliardi aggregate Big Five) e premi UEFA (fino a €150 milioni per vincitori Champions). La dipendenza varia: club italiani e francesi contano di più su cessioni per bilanciare perdite.
Questa diversificazione è cruciale per la resilienza: leghe come Premier e Bundesliga riducono rischi TV, mentre Spagna e Francia dipendono da star e vittorie per boost commerciali.
Le Società Quotate: Volatilità Azionaria e Performance
Circa il 15% dei club top è quotato, con valore enterprise medio €4,5 miliardi. L’Inghilterra domina (12 su 30 più preziosi, Forbes 2025). Le performance azionarie nel 2025 riflettono la volatilità tipica del settore: trofei e qualificazioni europee boostano i titoli, mentre perdite sportive e debiti li deprimono.
Di seguito, un’analisi dettagliata sui principali club quotati, inclusi utili/perdite recenti, prospettive di ricapitalizzazione e struttura proprietaria. I veri proprietari spesso sono famiglie o fondi con controllo indiretto, bilanciando governance pubblica e influenza privata.
- Manchester United (NYSE: MANU): Il titolo ha chiuso a 15,67 USD il 5 dicembre 2025, in calo dello 0,19%, con un market cap di circa 2,71 miliardi USD. Per l’anno fiscale 2025 (chiuso il 30 giugno), i ricavi sono stati 666,51 milioni GBP (+0,72% YoY), ma le perdite nette si sono ridotte a -33,02 milioni GBP (-70,82% dalle perdite precedenti), grazie a tagli operativi. La conference call per il Q1 FY2026 è prevista per il 9 dicembre 2025, con EPS atteso a -0,07. Nessuna ricapitalizzazione immediata in vista, ma il club beneficia di un finanziamento da INEOS (parte del piano di Sir Jim Ratcliffe). I veri proprietari sono la famiglia Glazer (controllo maggioritario dal 2005), con Ratcliffe (INEOS) che detiene il 27,7% acquisito nel 2024 per 1,25 miliardi GBP, focalizzato su operazioni calcistiche.
- Juventus (BIT: JUVE): Il titolo ha perso il 5,7% a 2,55 EUR dopo l’aumento di capitale di novembre 2025, ma ha recuperato parzialmente dal minimo di 2,58 EUR. Per l’anno fiscale chiuso al 30 giugno 2025, i ricavi sono saliti a 529 milioni EUR (+34% YoY), ma con una perdita di 58 milioni EUR, mitigata dal ritorno in Champions League. L’assemblea del 7 novembre 2025 ha approvato un aumento di capitale fino a 110 milioni EUR (eseguito per 97,8 milioni EUR tramite 37,9 milioni di nuove azioni, pari al 9,1% del capitale), pienamente sottoscritto da azionisti istituzionali per ridurre debiti e finanziare il piano strategico 2025-2027 (focus su brand internazionale e competitività). I veri proprietari sono Exor NV (famiglia Agnelli, ~65,4% del capitale), che ha garantito la sottoscrizione; la struttura garantisce controllo familiare nonostante la quotazione.
- Borussia Dortmund (ETR: BVB): Il titolo è a 3,34 EUR al 5 dicembre 2025 (+0,45%), con market cap di 368,66 milioni EUR, stabile nel range 52-settimane (2,775-4,135 EUR). Per l’anno fiscale 2024/2025 (chiuso il 30 giugno), ricavi consolidati a 526,02 milioni EUR (+3,3% YoY, trainati da TV e matchday), ma utile netto crollato a 6,50 milioni EUR (-85,3% da 44,31 milioni, per minori plusvalenze da trasferimenti: 37,84 milioni EUR vs 97,85 milioni). EBITDA a 141,13 milioni EUR, con margine profitto al 4,67%. Nessuna ricapitalizzazione in programma, grazie al modello 50+1 che limita influenze esterne e favorisce azionisti diffusi. I veri “proprietari” sono i soci (circa 130.000 membri del club), con il 50+1% riservato ai fan; azionisti istituzionali come Hans-Joachim Watzke (ex-CEO) detengono quote minori, garantendo governance democratica senza un singolo controllante.
- Olympique Lyonnais (Euronext: OLG): Il titolo quota a circa 2,08 EUR, con market cap di 361,74 milioni USD. Per l’anno fiscale 2024/2025 (chiuso il 30 giugno), net loss di 201,2 milioni EUR (da -25,2 milioni), ricavi a 273,7 milioni EUR (-24% YoY, per minori diritti TV), EBITDA a -47,7 milioni EUR. Plusvalenze da cessioni giocatori a 111,1 milioni EUR (+14%), ma debito netto a -576,6 milioni EUR. Prospettive di ricapitalizzazione includono un prestito di 87,3 milioni EUR da Eagle Football Holdings Bidco (luglio 2025) e garanzia bancaria di 30 milioni EUR da YMK Holdings (ottobre 2025), per coprire requisiti DNCG e appeal UEFA. I veri proprietari sono Eagle Football Group, guidato da Michele Kang (Chairwoman e CEO dal giugno 2025, con background in investimenti e sport femminile); il gruppo ha acquisito il controllo nel 2022, sostituendo Jean-Michel Aulas, con focus su diversificazione globale.
- Benfica (Euronext Lisbona: SLBEN.LS): Il titolo è a 6,00 EUR al 5 dicembre 2025 (+1,35%), con market cap di 138 milioni EUR. TTM earnings a 35,59 milioni EUR, ricavi a 190,68 milioni EUR; bilancio al 30 giugno 2025 mostra asset totali a 591,19 milioni EUR e equity comune a 116,32 milioni EUR. Nessuna perdita significativa, con crescita stabile da sponsor e Champions League. Nessuna ricapitalizzazione recente, grazie a un modello solido. I veri “proprietari” sono i soci del club (oltre 250.000 membri), con la SAD (Società Anonima Desportiva) quotata ma controllata dall’associazione Benfica; la famiglia Luís Filipe Vieira (ex-presidente) ha influenza storica, ma la governance è associativa, simile al modello tedesco.
Queste quotate evidenziano un trend: club inglesi e tedeschi più resilienti, mentre italiani e francesi dipendono da iniezioni esterne per navigare debiti cronici.
Correlazione tra Vittorie, Sconfitte e Finanze: Un Circolo Virtuoso o Vizioso?
Il nesso tra risultati sportivi e performance finanziaria è profondo e bidirezionale: vittorie generano ricavi extra, ma investimenti per competere possono portare a perdite se non supportati da successi. Una vittoria in Champions League genera €50-100 milioni extra in premi, sponsor e merchandising, come per Real Madrid (+€200 milioni post-2024). Studi UEFA e accademici confermano che il successo sportivo aumenta i ricavi del 15-20%, migliorando liquidità e attirando talenti. Ad esempio, club che vincono il titolo nazionale vedono un margine di profitto prima delle tasse (PBT) superiore dell’11,2% rispetto alla media, grazie a boost in broadcasting e commerciali. Al contrario, squadre in fondo alla classifica registrano un PBT inferiore del 13,6%, con costi fissi (salari al 70% dei ricavi) che non si adattano a sconfitte, portando a debiti e vendite forzate di giocatori.
Questa correlazione è evidente nei mercati azionari: risultati positivi influenzano direttamente i prezzi delle azioni dei club quotati europei. Vittorie in match chiave possono aumentare il valore azionario del 2-5%, mentre sconfitte o eliminazioni precoci lo deprimono, come visto per Juventus post-squalifiche o Lyon dopo stagioni deludenti. La “gamba finanziaria” (wagering for success) è comune: proprietari stranieri in Premier investono pesantemente per trofei, ma con rischi elevati – il 60% delle perdite aggregate deriva da over-spending post-vittorie. In Germania e Italia, regole come 50+1 e FSR UEFA mitigano questo, favorendo profitti stabili anche in stagioni medie.
Complessivamente, il 70% dei club profittevoli ha terminato tra le prime 4 in lega, confermando che il successo sportivo è un catalizzatore finanziario, ma non una garanzia contro perdite strutturali. La pandemia ha amplificato questo: club con vittorie pre-COVID hanno recuperato, mentre perdenti cronici lottano con debiti. Per il 2025, con FFP rafforzato, la correlazione si evolve: vittorie devono essere sostenibili, non solo trofei, per evitare circoli viziosi di debito.
Conclusioni: Verso una Sostenibilità Condivisa
Le Big Five rappresentano il 54% del mercato europeo, ma il divario tra Premier League e le altre leghe continua ad allargarsi. Inghilterra e Germania puntano su stabilità e crescita commerciale; Spagna, Italia e Francia devono ancora risolvere problemi strutturali di debito e dipendenza da diritti TV. Le società quotate restano lo specchio più fedele: premiano i trofei, puniscono le sconfitte. Le nuove regole UEFA Financial Sustainability Regulations (FSR) 2025, insieme alla diversificazione dei ricavi (stadi multifunzione, e-sports, mercati asiatici e americani), saranno decisive per trasformare il calcio da “gioco bellissimo” a “business realmente sostenibile”.
