Roma a Natale: 5 esperienze per vivere la città durante le feste

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Roma è la destinazione perfetta per una fuga durante le feste natalizie, per scappare qualche giorno dalla routine e godersi la capitale. Già in questi giorni la città si sta preparando in grande stile per accogliere i turisti e a deliziare i suoi concittadini. Dagli allestimenti natalizi negli hotel a cinque stelle, alle gastronomie di lusso che propongono le loro delizie, fino ai panettoni degli chef stellati, abbiamo selezionato per voi cinque esperienze a tema natalizio da non perdere in città, per godervi le vostre Vacanze Romane come un local.

Vivere Cinecittà a Hotel de la Ville

Per le festività, l’Hotel de la Ville – indirizzo simbolo di Rocco Forte Hotels – presenta una collaborazione scenografica con gli Studios di Cinecittà. Il progetto, intitolato Roma, il set eterno, ha trasformato l’albergo in un percorso visivo che attraversa tre archetipi del cinema ambientato nella capitale: la Roma spirituale dei Papi, la Roma epica dei Gladiatori e la Hollywood sul Tevere, legata alle iconografie di Vacanze romane e La dolce vita.

Le scenografie, realizzate dalle maestranze di Cinecittà, occupano gli spazi comuni creando ambientazioni che ricordano un museo immersivo. Nella lobby si incontra l’Albero delle Pellicole, decorato con immagini tratte dall’Archivio Luce Cinecittà, una specie di memoria visiva della città attraverso decenni di riprese.

Nella corte, invece, si erge l’Albero Maestro, costruito con le “cavalle”, ossature in legno utilizzate per le scenografie cinematografiche, reinterpretate qui come struttura natalizia. Il Cielo Bar accompagna l’allestimento con una drink list ispirata all’età d’oro del cinema. I cocktail, ideati da Simone Di Serio, mischiano riferimenti narrativi e ricerca tecnica: vermouth, sake, tequila, mezcal, bitter, sherry, spezie, infusi e agrumi entrano in composizioni che evocano scene, atmosfere, luoghi e personaggi del grande schermo. L’insieme costruisce un’esperienza in cui ospitalità e immaginario cinematografico si fondono, trasformando l’hotel in un museo a cielo aperto.

Selezionare delicatessen da Roscioli

La più celebre gastronomia romana, ormai è un vero e proprio ecosistema indipendente, che offre ristorante, bottega, salumeria, cucina, forno, caffè, wine club ed e-shop, costruendo un sistema che parla con naturalezza tanto al pubblico romano quanto agli appassionati internazionali. L’identità familiare, oggi nelle mani di Alessandro, Pierluigi e Maria Elena, si intreccia con quattro generazioni di lavoro sul prodotto e sulla relazione con i fornitori: un archivio vivente di materie prime, affinamenti, annate, produzioni artigianali e memorie gastronomiche.

La Salumeria con Cucina di via dei Giubbonari offre un repertorio vastissimo: 350 formaggi, 150 salumi, una cantina con oltre 2.800 etichette selezionate negli anni da Maurizio Paparello. La proposta gastronomica mette al centro una cucina che si lega alla tradizione romana ma che accoglie, con naturalezza, divagazioni che seguono il filo della materia prima più che le convenzioni territoriali. Roscioli è un luogo in cui si può entrare per un piatto iconico – una carbonara calibrata al millimetro, una cacio e pepe che riflette anni di perfezionamento – o per scoprire un salume spagnolo, un blue cheese inglese o un formaggio francese lavorato da piccoli produttori. L’esperienza si estende alla bottega, che custodisce conserve, salse, oli, aceti, paste artigianali e una selezione internazionale che testimonia un approccio quasi curatoriale al prodotto.

Se siete alla ricerca di un regalo che parli di romanità, da provare il loro ER GIN, un London Dry distillato con alambicco discontinuo, in cui ginepro, limone e una miscela di pepi sono pensati come un’estensione aromatica dei piatti simbolo della casa.

Sognare il panettone di Imàgo

Roma è diversa vista dall’alto, avvolta dalle prime luci della sera, mentre il panorama si allunga sui tetti e sulle cupole come un respiro antico. Imàgo, il ristorante dell’Hotel Hassler guidato da Andrea Antonini, si colloca esattamente in questo spazio sospeso: un luogo in cui l’atto gastronomico coincide con un’idea di osservazione di altezza, intesa come aulica. Il progetto Error14, su cui si basa il menu attuale, lavora come un racconto in quattro atti, costruito con la precisione di chi conosce bene i ritmi e le stagionalità, e le racconta attraverso combinazioni asciutte, lineari, che rinunciano agli orpelli per privilegiare l’essenza.

Le portate scorrono tra giochi di equilibrio – cime di rapa mascarpone e caviale, puntarelle mandorle e olive, carciofo – fino a ricreare un lessico fatto di contrasti sottili, profumi terrestri, richiami marini, sapori confortanti e improvvise verticalità aromatiche. La sequenza prosegue con piatti più densi, come cavolfiore, mazzancolle e aceto balsamico, dove l’impatto iodato dei crostacei trova una struttura aromatica capace di sostenere il passaggio tra boccone e boccone.

Una costruzione ritmica che culmina nelle preparazioni simbolo del menu – come le Lumachine di pasta con canocchie e radicchio, o l’anatra con funghi – espressioni di un equilibrio maturo, quasi coreografico, in cui ogni elemento trova la propria collocazione senza alcuna ridondanza di stile. Il carrello dei gelati, che chiude il percorso, appare come una deviazione gentile nella linearità del menu: pochi gusti, eseguiti con cura, portati al tavolo in una scena volutamente essenziale, che suggerisce un ritorno all’infanzia ma con un gesto adulto, pacato, senza compiacimenti.

Ogni anno lo chef si diverte anche a creare un suo panettone artigianale, delicato regalo per i clienti abituali e per i fortunati, quest’anno ha scelto un’impasto arricchito con vaniglia Indonesiana e Tahiti, mentre l’arancia candita, preparata internamente, conserva una succosità naturale ottenuta con una lavorazione a bassa velocità. La componente cioccolatiera nasce da cacao bean-to-bar sostenibili: latte 48% West Papua Rensikid e fondente 70% proveniente dalla Cooperativa El Ceibo in Bolivia. La gianduia, realizzata in cucina con pasta di nocciole Piemonte IGP, aggiunge una nota morbida e cremosa.

Perdersi tra i vini di Achilli al Parlamento

Achilli al Parlamento è un’enoteca storica, luogo di incontro per appassionati e professionisti del vino. Oggi, dopo cinquant’anni di storia è guidato da Cinzia Achilli e Daniele Tagliaferri.

La carta dei vini di Achilli rimane uno dei patrimoni più estesi d’Italia: oltre 4.000 etichette, grandi verticali, annate storiche, distillati rari. Non si tratta soltanto di una collezione, ma della sedimentazione di rapporti quasi affettivi con produttori internazionali che, negli anni, hanno affidato ad Achilli bottiglie introvabili altrove. Entrare nell’enoteca significa attraversare un archivio liquido dello spirito del Novecento e dei primi decenni del Duemila, da interpretare con l’aiuto di una squadra giovane ma molto preparata.

Durante le feste, un gesto particolarmente adatto è proprio acquistare una bottiglia: concedersi il tempo di esplorare scaffali, annate, formati particolari; ascoltare i suggerimenti del personale; scegliere un’etichetta che diventa dono, ricordo, o semplicemente un compagno silenzioso delle serate di dicembre.

Il Winter Edit Market sulle terrazze del W Rome

Sul rooftop di W Rome, va in scena il Winter Edit Market, non un luogo di acquisto, ma una piccola architettura effimera sospesa sopra la città, dove design, artigianato, illustratori, ceramisti e creatori indipendenti costruiscono una mappa visiva della creatività emergente. Tra i brand presenti compaiono SpringLab con il suo design upcycled, Fliv con le borse crochet, Luluartcandles e le sue candele vegetali, Ecate e i suoi gioielli-talismano, Gianni Puri con il suo universo illustrato, Fabridicarta con i bouquet di carta, Clay Base con ceramiche dal tratto contemporaneo e H501 con stampe grafiche dedicate a Roma.

L’atmosfera si completa con una serie di workshop che trasformano il mercato in un laboratorio diffuso: crochet, gioielli in resina, pittura per bambini, pittura su ceramica. La programmazione musicale è intensa e costruita su più livelli: DJ set con sax o percussioni, live di gruppi che attraversano soul, funk e contaminazioni elettroniche. L’offerta gastronomica segue il registro festivo: street food siciliano firmato Giano, pizza sfornata al momento, dolci d’autore di Fabrizio Fiorani, Spritz corner, vin brulé e cioccolata calda. Il risultato è un mercato che non imita i modelli nordeuropei ma li ricodifica con una cifra romana, fatta di prospettive urbane e ritmo mediterraneo.

Attendere il capodanno davanti al Colosseo presso The Court

Infine per chi restasse in città fino alla fine dell’anno, la serata da non perdere è quella organizzata al The Court, il leggendario cocktail bar di Palazzo Manfredi affacciato direttamente sul Colosseo. Qui si sta organizzando un evento unico per la notte di San Silvestro, compliceo una delle viste più spettacolari della città.

La terrazza, disegnata come un salotto en plein air, sarà il punto di osservazione ideale per accogliere l’anno nuovo, sorseggiando i cocktail pluripremiati di Matteo Zed, o con un calice di Champagne.Difficile immaginare un modo migliore per concludere le proprie vacanze natalizie nella Città Eterna

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L’articolo Roma a Natale: 5 esperienze per vivere la città durante le feste è tratto da Forbes Italia.

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