Forbes Italian Excellence Roma: l’eccellenza come visione, responsabilità e impatto

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Forbes Italian Excellence Roma ha riunito nella cornice della Rinascente Tritone esponenti delle istituzioni, del mondo finanziario, imprenditoriale e del terzo settore per riflettere su un’idea di eccellenza che va oltre i risultati economici e diventa una responsabilità condivisa. In una fase storica segnata da profonde trasformazioni tecnologiche, ambientali e culturali, l’evento ha acceso un confronto su come l’Italia possa continuare a crescere puntando su valori solidi, competenze e capacità di generare impatto positivo.

Ad aprire la giornata è stata Save the Children, charity partner dell’evento. Giancarla Pancione, marketing fundraising e brand dell’organizzazione, ha riportato il concetto di eccellenza alla sua dimensione più concreta, sottolineando come nel non profit essa si misuri nella capacità di produrre cambiamenti reali e duraturi. “Per noi eccellenza significa unire impatto concreto, trasparenza e innovazione, mantenendo una responsabilità costante verso i bambini e verso chi sceglie di sostenerci”, ha spiegato, evidenziando l’importanza di un approccio fondato su competenze, innovazione e collaborazione con il mondo privato.

Il saluto istituzionale di Ylenia Lucaselli, Deputato della Repubblica Italiana, ha richiamato il ruolo centrale delle istituzioni nel favorire un ecosistema dell’innovazione più dinamico. Secondo Lucaselli, “il compito del legislatore è creare regole chiare e strumenti capaci di favorire investimenti e collaborazione tra pubblico e privato, senza rinunciare a tutele e trasparenza”, elementi essenziali per rendere il Paese più competitivo e attrattivo.

Il primo momento di confronto ha affrontato il tema della crescita responsabile come leva per un futuro sostenibile. Giovanni Maione, Direttore Business di ViViBanca, ha illustrato come l’uso di modelli data-driven e intelligenza artificiale stia trasformando il settore finanziario. “L’innovazione ci permette di rendere il credito più efficiente e inclusivo, a patto che la tecnologia resti uno strumento al servizio della valutazione umana e della responsabilità”, ha osservato, soffermandosi sull’importanza di sostenere PMI, professionisti e giovani imprese.

Accanto alla tecnologia, il quadro normativo resta un elemento chiave. L’Avvocato Leonardo Vesci ha sottolineato come oggi la sfida principale sia “semplificare gli aspetti regolatori senza compromettere sicurezza, diritti e trasparenza”, evidenziando la necessità di un diritto capace di accompagnare l’evoluzione dei modelli di business responsabili.

Il tema delle competenze è stato al centro dell’intervento di Laura Mazza, Presidente di Federformazione, che ha ribadito il valore strategico della formazione continua. “Le transizioni green e digitali possono diventare opportunità solo se le imprese investono davvero nello sviluppo delle competenze”, ha affermato, sottolineando il ruolo della formazione come motore di crescita sostenibile per le PMI.

Il secondo panel ha spostato l’attenzione sull’innovazione come cultura strategica condivisa. Silvia Gualdani, Vice Direttore e CFO della Fondazione Andrea Bocelli, ha spiegato come l’innovazione sociale consenta di amplificare l’impatto dei progetti sul territorio: “Integrare nuovi approcci e tecnologie significa rendere le iniziative sociali più efficaci, misurabili e capaci di rispondere ai bisogni reali delle comunità”.

Dal punto di vista del settore bancario, Cristiano Bolognesi, Responsabile Business di BIBANCA, ha evidenziato come le fintech stiano ridefinendo il rapporto banca-cliente. “L’innovazione funziona davvero solo quando riesce a convivere con la tutela del consumatore e con un rapporto di fiducia trasparente”, ha osservato, rimarcando l’importanza dell’equilibrio tra tecnologia e protezione.

A chiudere il panel è stato Francesco Di Ciommo, CEO di FDC Consulting Digital ESG, che ha messo in guardia da uno degli errori più frequenti nelle aziende italiane. “La trasformazione digitale fallisce quando viene affrontata come un semplice progetto tecnologico e non come un cambiamento strategico e culturale”, ha spiegato, invitando le imprese a ripensare processi e modelli organizzativi.

Il talk conclusivo ha guardato al futuro dell’eccellenza italiana attraverso il tema del ricambio generazionale. Riccardo Di Stefano, Delegato Confindustria per l’Education e l’Open Innovation, ha sottolineato come la vera sfida per i giovani imprenditori sia soprattutto culturale: “Il ricambio generazionale non può essere solo anagrafico, ma deve portare nuova visione, competenze e apertura all’innovazione”.

Forbes Italian Excellence Roma si è così confermato come uno spazio di dialogo e confronto in cui l’eccellenza emerge non come un’etichetta, ma come un percorso fatto di responsabilità, collaborazione e capacità di trasformare le sfide in valore per il Paese.


Le foto della serata:


I protagonisti:


 

L’articolo Forbes Italian Excellence Roma: l’eccellenza come visione, responsabilità e impatto è tratto da Forbes Italia.

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