Design italiano in vetrina: così Kartell cresce tra creatività e mercati esteri
Contenuto tratto dal numero di dicembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Nel settore del design contemporaneo, il retail sta sempre più abbandonando il suo ruolo di mera vetrina, trasformandosi in un’estensione della strategia di marca, un luogo dove identità e mercato si incontrano. Per Kartell, che negli ultimi anni ha consolidato una presenza internazionale capace di generare l’80% del fatturato all’estero, questa dimensione è diventata un terreno decisivo. “Il nostro obiettivo è continuare a costruire una rete retail solida, riconoscibile e capace di raccontare l’universo Kartell in modo sempre più immersivo”, spiega Lorenza Luti, ceo e direttore marketing e retail, delineando una visione che mette al centro esperienza fisica, coerenza narrativa e un lifestyle immediatamente identificabile.
Il punto di partenza è semplice, quasi radicale nella sua chiarezza: trasformare il negozio in un prolungamento del laboratorio creativo di Kartell. “Nei nostri store, l’esperienza fisica diventa parte essenziale del racconto: il visitatore può scoprire prodotti, materiali, colori e forme che dialogano tra loro, dando vita a un percorso fluido e immediato”, spiega Luti. Dietro l’allestimento c’è un impianto più ampio, che coinvolge ricerca sui materiali, sviluppo tecnologico e la capacità di anticipare le nuove esigenze dell’abitare. “Al centro di tutto rimane il nostro laboratorio creativo, che ci consente di interpretare i bisogni emergenti. Da questa visione nasce il nostro approccio al retail: spazi che cambiano insieme al nostro modo di progettare, raccontando un’idea di design attuale, sostenibile”.
Sul fronte geografico, la mappa dell’espansione segue logiche precise. L’Europa resta l’area più consolidata – con la Francia come secondo mercato dopo l’Italia –, ma le dinamiche più energiche non vengono da lì. “La crescita più dinamica arriva dai paesi extraeuropei, in particolare da Medio Oriente e dall’Asia, mentre Stati Uniti e Giappone continuano a essere mercati strategici”. A questa geografia ormai tradizionale si aggiungono aree emergenti come India e diversi paesi africani, che stanno mostrando un interesse crescente per il design italiano.
Intanto, l’espansione retail procede a ritmo sostenuto. La rete ha 650 punti vendita nel mondo, di cui 75 monobrand. “Solo lo scorso anno abbiamo inaugurato una decina di nuovi store, tra cui Marrakech e Dubai”, prosegue Luti. Nel 2025 si sono aggiunte Casablanca, Shanghai e Istanbul, mentre nei prossimi mesi si aprirà il primo monomarca a Nuova Delhi, segnando l’ingresso ufficiale nel mercato indiano. Parallelamente, Dubai vedrà l’apertura del terzo store, a conferma della centralità di questo hub nel Medio Oriente.
Accanto a questi poli, Kartell sta consolidando la sua presenza in città come Bogotá, Il Cairo, Shanghai, Lisbona e Città del Capo, insieme a nuove aperture in Italia. “Vogliamo consolidare la nostra presenza nei principali mercati globali e nelle strade più belle e strategiche del mondo, con vetrine ampie che valorizzino i nostri layout, offrendo al pubblico un accesso diretto e coinvolgente al nostro lifestyle”.
L’espansione non è però solo fisica. “Stiamo lavorando sulla multicanalità retail e online e siamo strutturati per lavorare in dialogo con studi di architettura e contractor nel mondo delle forniture contract, anche con progetti di personalizzazione”. Una direzione che permette all’azienda di posizionarsi non solo come brand di prodotto, ma anche come interlocutore progettuale.
Il 2025 è stato inoltre un anno cruciale sul fronte creativo. “In Kartell l’innovazione è un processo continuo fatto di ricerca, visione e sperimentazione”, afferma Luti. Al Salone del Mobile sono state presentate nuove proposte che ampliano il concetto di sistema living e rafforzano la coerenza del linguaggio Kartell: il tavolo Albert di Ludovica Serafini + Roberto Palomba, i sistemi di divani Aaland di Patricia Urquiola e Asia di Piero Lissoni, e la nuova A.I. Lite di Philippe Starck, che prosegue l’indagine sull’intelligenza artificiale applicata al design. “Prodotti che rafforzano una collezione sempre più completa, capace di includere divani, poltrone, illuminazione, side table e tappeti in un linguaggio coerente”.
Ma la fine del 2025 e l’inizio del 2026 porteranno ulteriori sviluppi. “Arriveranno molte novità che raccontano il dialogo continuo tra memoria e innovazione che ci contraddistingue”, anticipa Luti. Tra queste, la riedizione della lampada KD28 di Joe Colombo, La Coupole di Fabio Novembre, nuovi colori per i Componibili Big, la poltrona Bonheur du Jour di Philippe Starck e le sedie Belvedere Vienna e Belvedere Tech firmate Ludovica Serafini + Roberto Palomba.
Un insieme che conferma la volontà dell’azienda di costruire un sistema coerente e in continua evoluzione. Tutto seguendo una strategia chiara: consolidare una rete globale che sia allo stesso tempo riconoscibile e capace di adattarsi ai contesti locali, sostenendo un dialogo costante tra prodotto e spazio e rafforzando il ruolo dell’esperienza fisica come parte integrante del brand.
L’articolo Design italiano in vetrina: così Kartell cresce tra creatività e mercati esteri è tratto da Forbes Italia.
