Impianti strategici e sviluppo farmaceutico: così Sandoz sta rafforzando la leadership europea e globale
Contenuto tratto dal numero di dicembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
A giugno Francesca Romana Ramundo ha assunto il ruolo di country head e amministratore delegato di Sandoz, filiale italiana del gruppo svizzero, leader mondiale nel settore dei farmaci equivalenti e biosimilari. Con la sua leadership Sandoz, divenuta due anni fa società indipendente, punta a consolidare il ruolo dei farmaci equivalenti e biosimilari come leva fondamentale per abilitare un più ampio ed equo accesso alle cure, supportando, nel contempo, la sostenibilità del sistema sanitario e socio-economico nazionale.
Sandoz è oggi una delle realtà più solide e radicate dell’industria farmaceutica mondiale. Con oltre dieci anni di storia, opera in più di 100 paesi, ponendosi tra le prime cinque aziende nelle principali geografie mondiali, combinando fattori di leadership di mercato e forte crescita in Europa, una solida base in Nord America e una presenza strategica nei mercati orientali ed emergenti. Nel 2024 ha distribuito oltre 900 milioni di trattamenti per i pazienti, di cui più di 460 milioni solo in Europa. Il continente rimane il centro nevralgico delle attività globali, con la maggior parte dei siti produttivi situati sul territorio europeo.
La nomina di Ramundo ha segnato anche un ritorno ‘a casa’. Tra il 2018 e il 2020 la manager ha guidato in Sandoz Italia l’unità biosimilars & hospital, prima di assumere ruoli di vertice in Novartis Italia. Laureata con lode in chimica industriale all’Università di Roma, ha compiuto un percorso professionale composto da un’esperienza internazionale diversificata, tra Italia, Stati Uniti, Svizzera e Grecia. In Egualia, l’associazione che rappresenta le aziende italiane del settore dei farmaci equivalenti e biosimilari, è membro del comitato esecutivo e vice presidente con delega nell’area biosimilari.
La combinazione di competenze scientifiche, esperienza internazionale e visione strategica la rende una figura manageriale importante nel panorama farmaceutico. Il suo profilo riflette l’identità di Sandoz: un’azienda che punta a unire radicamento industriale, agilità e sostenibilità, per mantenere la promessa che ne guida la missione da sempre: rendere la cura un diritto realmente accessibile a tutti.
Quali sono, dal suo punto di vista, le priorità strategiche per consolidare l’identità dell’azienda in Italia e in Europa?
La nostra strategia è ambiziosa: valorizzare l’equilibrio unico del nostro portafoglio e della nostra pipeline, che offre valide alternative di cura di alta qualità ed efficacia sia nel segmento degli equivalenti che in quello dei biosimilari, per aumentare l’accesso per i pazienti e rafforzare la nostra leadership in Europa. Tutto questo si fonda sulla nostra già forte presenza continentale, che include una piattaforma commerciale leader nel settore, oltre a strutture moderne di produzione e sviluppo, per affermare sempre più il ruolo dei farmaci equivalenti come risorsa fondamentale per la sostenibilità a lungo termine dei sistemi sanitari nazionali. A guidare ogni nostra scelta è una visione chiara: aumentare l’accesso alle cure in modo responsabile e sostenibile. Questo significa garantire qualità e continuità nella fornitura, operare con attenzione all’ambiente, promuovere una cultura aziendale inclusiva e assicurare integrità in ogni aspetto del nostro lavoro.
Quali sono i segmenti di business su cui Sandoz punterà di più nei prossimi anni?
Il portafoglio di Sandoz riflette una doppia anima: da un lato i farmaci equivalenti, che continuano a rappresentare la base terapeutica per i bisogni di salute ancora aperti; dall’altro i biosimilari, che offrono opzioni terapeutiche ad alta efficacia in modo sostenibile. Nel campo degli equivalenti, ci concentriamo sui farmaci di sintesi chimica orali e iniettabili, sugli antibiotici e sul promettente mercato emergente dei peptidi (come i farmaci anti Glp1), destinati al trattamento del diabete e alla perdita di peso. In un momento in cui la maggior parte dei farmaci considerati critici dalla Commissione europea sono equivalenti, è evidente quanto questo segmento sia strategico per la salute pubblica. Per rispondere a questa esigenza, stiamo rafforzando progressivamente il nostro network produttivo europeo, con particolare attenzione agli antibiotici, dove interveniamo con l’unica grande rete integrata di produzione di penicillina in Europa. Il nostro impianto di Kundl, in Austria, in cui solo negli ultimi anni abbiamo investito 250 milioni di euro, è il più grande sito produttivo completamente integrato di penicillina al di fuori dell’Asia, e rappresenta un asset fondamentale per garantire continuità terapeutica e resilienza dei sistemi sanitari. Nel segmento dei biosimilari, ci affermiamo come leader a livello globale, trainando il segmento con 12 farmaci già commercializzati e una pipeline in rapida espansione che oggi comprende 27 molecole. In questo ambito, abbiamo avviato un importante progetto per la costruzione di un nuovo impianto produttivo in Slovenia, accanto alle attività recentemente acquisite di Just-Evotec Biologics a Tolosa, in Francia. La nostra pipeline si è triplicata negli ultimi anni e intendiamo continuare a guidare questo campo, facendo leva sulla nostra combinazione unica di competenze scientifiche, tecniche, regolatorie e commerciali.
Quali strategie state adottando per attrarre e valorizzare i professionisti del futuro in un settore, quello farmaceutico, che sta cambiando rapidamente?
La nuova fase di Sandoz si fonda su un modello organizzativo flessibile e partecipativo, che punta a responsabilizzare le persone e a favorire la crescita interna, in linea con la trasformazione culturale che l’azienda sta promuovendo a livello globale. In questo contesto, investiamo nella creazione di ambienti di lavoro inclusivi, dinamici e orientati all’innovazione, dove ogni collaboratore può contribuire attivamente alla missione aziendale. Stiamo rafforzando programmi di formazione continua, a vantaggio dello sviluppo delle competenze digitali e scientifiche, con particolare attenzione alle nuove generazioni di talenti. Inoltre promuoviamo percorsi di carriera trasversali e internazionali, valorizzando la diversità di background e prospettive come leva strategica per affrontare le sfide di un settore in rapida evoluzione. Attraverso collaborazioni con i principali atenei in Italia e una comunicazione trasparente dei nostri valori, vogliamo attrarre professionisti motivati a contribuire a un progetto industriale e sociale ambizioso: garantire l’accesso responsabile alle cure e sostenere la resilienza dei sistemi sanitari, mediante approcci inesplorati e di alto impatto sociale.
L’articolo Impianti strategici e sviluppo farmaceutico: così Sandoz sta rafforzando la leadership europea e globale è tratto da Forbes Italia.
